Descrizione
di Mauro Baldrati
C’è stato un tempo in cui sulla riviera romagnola, a pochi chilometri da litorali cementificati e affollati, esisteva una spiaggia abitata da tribù di persone che, per due o tre mesi all’anno, vivevano all’interno di capanne realizzate con tronchi o di teepee fatti con teli da mare. Quel tempo erano gli anni Ottanta e quella spiaggia era la Bassona, nel Ravennate, che forse proprio grazie alla presenza di quegli ‘irregolari’ è riuscita a sfuggire alla barbarie edilizia, tanto da essere, ancora oggi, uno degli angoli più suggestivi e selvaggi della costa settentrionale dell’Adriatico.
Questo libro, a metà strada tra un saggio di costume e un’inchiesta giornalistica, racconta – con testi e immagini – la Bassona di quegli anni – la “riviera tribale” abitata da personaggi che sembrano usciti da un film – e quella di oggi, sopravvissuta ai piromani, alle polemiche sul naturismo e trasformata in riserva naturale.
Il libro è arricchito da un reportage di Paolo Scozzari pubblicato sulla rivista culto Frigidaire nel 1982, da un intervento del giornalista Nevio Galeati, che racconta il terribile incendio che nel 2012 devastò buona parte della pineta a ridosso della spiaggia, e dalla prefazione di Pierfrancesco Pacoda, critico musicale, saggista e studioso di stili di vita e culture giovanili.
Dalla prefazione di Pierfrancesco Pacoda: “Bassona Beach è un fotogramma dimenticato tra le pagine di Frigidaire, la rivista che, negli anni ‘80, ridefinì l’estetica dei consumi culturali. Era una zona “liberata”, una sorta di Isola delle Rose con le proprie regole, nella quale per essere accettato dovevi passare attraverso riti iniziatici. Questo lembo di terra rimane così, per un breve tempo, impresso sulla mappa di un nomadismo globale che passa per Goa e Ibiza, per i full moon parties e lo sciamanesimo rock. La riviera della vita notturna è irrimediabilmente lontana, ma se la Bassona fosse stata una spiaggia di Ibiza, i suoi bonghisti sarebbero stati invitati a battere le loro congas in cerchio intorno a una esclusiva pista da ballo per festeggiare l’arrivo di una celebrità. In questo quasi inaccessibile angolo di Romagna, invece, hanno semplicemente scelto di accendersi’.”
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